#02 ARCHITETTURA ED ARTE

I. Ralph Erskine

Ralph Erskine (24 febbraio 1914 - 16 marzo 2005) nato in Inghilterra e traferito in Svezia prima della II Guerra Mondiale, è stato un architetto e urbanista di rilevata importanza. Il suo approccio principale all'architettura si basa sul "come" gli edifici si relazionano fisicamente e socialmente con l'ambiente circostante. 

Ralph ErskineByker Wall, Newcastle 1973-78

Il progetto di Erskine, sul quale ci fermeremo a riflettere, è il Byker Wall di Newcastle. Stiamo parlando di un complesso residenziale che risale agli anni '70 dopo operazioni di bonifica avvenute nella periferia della città. Nonostante le enormi dimensioni, è un progetto dinamico, capace di modellarsi e modellare per poter accogliere nel miglior modo possibile gli abitanti. Questo dinamismo viene accentuato dai continui cambiamenti in facciata e dal suo modo "fuori dagli schemi" dell'utilizzo dei colori. 


II. Alejandro González Iñárritu

Alejandro González Iñárritu (15 agosto 1963 - in attività) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano. Nel 2017 - 2018 la Fondazione Prada di Milano ha ospitato una sua installazione di realtà virtuale dal titolo Carne y Arena. 

L’installazione si tratta di una messa in scena, prevede l’utilizzo di cuffie, visore e zaino. Vengono fatte togliere le scarpe in modo tale che i piedi possano stare a contatto con la sabbia. La visione offerta ci trasporta all’interno del corpo di un migrante al confine tra Messico e Stati Uniti, vengono fatte sentire grida, sciabolate fotoelettriche, spari e freddo. Tutto questo per rendere al massimo la percezione dell’esperienza. Esperienza talmente forte e realistica che all’ingresso viene fatta firmare una liberatoria dove si deve accettare la responsabilità di malori. Questa non è una presa politica o civile, ma si vogliono far provare sensazioni disturbanti con luci forti, rumori assordanti, freddo e vento. Le reazioni di paura e dolore sono risposte quasi automatiche. Le emozioni più complesse costituiscono la vera esperienza del migrante, l’umiliazione, la preoccupazione e la nostalgia. Si possono condividere incertezza della propria sorte, angoscia per i familiari preoccupazione per quello che si troverà, nostalgia per quello che si è lasciato. In gran parte delle città, spesso, non si tiene conto del passato e delle esperienze dei migranti che lasciano la loro terra alla ricerca di una nuova vita. Non si tiene conto del loro trascorso, e vengono insediati nelle periferie degradate senza ausilio dei servizi pubblici, costretti a volte ad occupazioni come quella avvenuta al MAAM. 







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